I materiali sostitutivi della prospettiva artificiale

Piero della Francesca (1420-1492), nell’opera in tre libri De perspectiva pingendi, sviluppa il metodo dell’Alberti secondo un procedimento matematico, logico-deduttivo, proponendo una serie di teoremi ed “esercizi” via via più complessi, tutti però accompagnati da illustrazioni e disegni: la pubblicazione del suo lavoro, intorno al 1475, fu un vero successo per i pittori che volevano iniziarsi all’arte di rappresentare il vero! Piero ordina ed espone il suo studio secondo il pensiero di Euclide (l’Ottica) e infatti i vari principi vengono presentati sotto forma di teoremi. Nei teoremi XIV e XV viene ripreso e ridefinito il tema della quadrettatura del piano (un pavimento prospettico secondo una scansione geometrica a quadrati), nel XXIII teorema accenna al punto della distanza e nel XXX teorema affronta infine le ampiezze del cono ottico (non superiore a 45°!) con i ragionamenti relativi alla distanza più conveniente da adottare per collocare il punto di vista rispetto al quadro. È ancora Piero della Francesca che, nel secondo libro, accenna alla scala delle altezze, affrontando il disegno di solidi e figure complesse: con il suo lavoro la prospettiva dei pittori diventa una dottrina scientifica, funzionale per gli artisti ma di stretto ambito.


Albrecht Dürer (1471-1528) nel 1506 arriva a Bologna con l’obiettivo di apprendere più da vicino la  scienza della prospettiva e, per dirlo con le sue stesse parole, “per amore dell’arte della segreta prospettiva che qualcuno è disposto ad insegnarmi”. Il suo contributo è importante perché, oltre a riportare i metodi teorici imparati in Italia, nel suo manuale di geometria del 1525, aggiunge tre metodi per disegnare oggetti in prospettiva con macchine e mezzi meccanici. La prima “macchina” è una versione del velo dell’Alberti; nella seconda viene aggiunto un gancio fisso a un muro e il riporto dei vari punti viene effettuato tramite un filo teso tra punti dell’oggetto (un liuto) e il punto di vista (gancio); nella terza, l’oggetto è un vaso, il disegno prospettico viene riportato direttamente sopra una lastra trasparente.



Xilografie che illustrano tre metodi “meccanici” per rappresentare oggetti in prospettiva (dall’Underweysung der Messung del 1525)

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